I D E A L I S M O G N O S E O L O G I C O
Si parla di Idealismo gnoseologico per indicare quelle dottrine secondo cui la conoscenza è un prodotto esclusivo del soggetto, a prescindere dalla realtà. In tal senso, la conoscenza non è la realtà, bensì le idee o le rappresentazioni mentali di questa.
Cartesio non era un idealista in senso assoluto, ma può essere considerato anticipatore dell'idealismo gnoseologico moderno. Per Cartesio infatti la conoscenza è un processo che avviene all'interno della “res cogitans”, ossia il soggetto pensante che si contrappone alla “res extensa”, nonché la realtà materiale. Cartesio non negò mai l'esistenza della “res extensa”, ma la considerava "vera" solo quando si giunge ad averne un'idea chiara e cosciente.
In questo senso, Cartesio precedette l'Idealismo moderno con:
- il dubbio metodico: ossia un dubbio assoluto che coinvolge tutta l'esistenza del mondo così come viene conosciuta dai sensi umani
- il “Cogito”: la prima e l'unica conoscenza umana sicura e immediatamente certa
- il conoscere stesso che è ridotto alla stregua di "avere idee" (e il conoscere veritativo ad “avere idee innate”), non al possedere la realtà in sé: in tal senso sarà il risultato del pensiero degli idealisti gnoseologici
Invece riguardo ad Immanuel Kant, si può parlare di Idealismo gnoseologico inteso in senso trascendentale: l'oggetto della conoscenza è reso conoscibile da criteri a priori, non viene dimostrato con la ragione pura ma con la ragione pratica.
Secondo Kant, è il nostro stesso intelletto a determinare gli oggetti della conoscenza. Le categorie trascendentali dell'intelletto sono forme del pensiero, non dell'essere: non ci permettono di conoscere la realtà in sé (noumeno), ma soltanto come questa ci appare (fenomeno).
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