Passa ai contenuti principali

BACON

 B A C O N 

"Francesco Bacone" è la forma italianizzata del nome del filosofo inglese Francis Bacon, che nacque e morì 
a Londra (1561-1626). Francis Bacon trovò già nell’ambiente familiare importanti modelli culturali e politici: il padre Nicola era lord guardasigilli e lo zio lord Burghley era il maggiore statista dell’epoca. Dopo gli studi a Cambridge, acquistò fama di scrittore nel 1597, pubblicando con grande successo gli Essays (Saggi). La sua vita pubblica, sotto i regni di Elisabetta e di Giacomo I, fu intensissima: nel 1584 entrò nella Camera dei comuni; successivamente, protetto da Giacomo I e dal duca di Buckingham, conseguì gli incarichi più elevati; fu ammesso tra i pari come barone di Verulamio ed ebbe il titolo di visconte di Sant’Albano. Nel 1621 fu processato per peculato e imprigionato; liberato dopo pochi giorni per un atto di clemenza, si ritirò a vita privata. Dopo la condanna poté realizzare il suo sogno giovanile e dedicarsi interamente agli studi filosofici e scientifici, con particolare riferimento alle ricerche naturalistiche.

Bacon partecipò vivamente alla critica, tipica dell’Inghilterra elisabettiana, della cultura
tradizionale di impianto aristotelico-scolastico: a un sapere astratto e sterile veniva contrapposto l’ideale di una scienza che fosse utile all’uomo. Tra i temi torna il richiamo alla finalità pratica e operativa del sapere, affinché le ricerche di filosofia naturale siano volte non a una passiva contemplazione, ma a un diretto e utile dominio sulla natura. L’uomo, secondo Bacon, può tanto quanto sa. Su questa base prende posizione contro la tradizione e il suo caposcuola, Aristotele, contrapponendo l’esigenza di una conoscenza certa della realtà naturale e il grandioso progetto di una riforma delle scienze, da esporre in un’opera monumentale, una nuova enciclopedia di tutto il sapere ("Instauratio magna") che avrebbe dovuto articolarsi, secondo il suo piano, in sei parti. Questo ambizioso disegno fu attuato solo in parte.


Strettamente connesso a questo concetto di scienza è il problema del metodo: Bacon vede
l'esperienza come fondamento del nuovo sapere. Tale metodo è quello induttivo, che viene
distinto da una conoscenza puramente descrittiva della natura. La scienza deve tener conto
degli errori, che nascono dal fatto che l’uomo pretende di porsi come misura di tutte le cose.
Punto di partenza è l’osservazione della natura, che deve essere accurata; si procede quindi
alla raccolti dei dati, si formula un’ipotesi interpretativa, per giungere alle conclusioni.
Nella piena consapevolezza di vivere in un’epoca di svolta e di riforma del sapere, Bacon non
solo attacca la cultura antica (la filosofia di Aristotele è sofistica e quella di Platone è mista
a teologia e poesia), ma soprattutto si richiama alle arti meccaniche: i grandi cambiamenti in
questo campo dimostrano che il sapere è suscettibile di crescita. Per Bacon il progresso del
sapere ha come immediata conseguenza l’aumento del potere dell’uomo sulla natura al fine
di realizzare migliori condizioni di vita. Egli ha quindi una visione ottimistica della crescita
delle conoscenze positive e dell’avvento di un nuovo mondo, caratterizzato dallo studio
della natura e dalla collaborazione tra gli scienziati. Questi temi trovano una loro
esposizione programmatica nella New Atlantis (1621).





Commenti

Post popolari in questo blog

KANT

IMMANUEL KANT Immanuel Kant nasce il 22 aprile del 1724 nella città di  Königsberg , al tempo capitale del regno della  Prussia  Orientale, in un famiglia numerosa e di modeste condizioni economiche. All’età di otto anni, Kant viene iscritto al collegio dove approfondisce gli studi di  latino  ed  ebraico . Questo periodo verrà ricordato dal filosofo come infelice, e la svolta arriva nel 1740, con l’iscrizione all’ università Albertina  di Königsberg, dove Kant scopre le scienze e il  pensiero newtoniano . Nel 1755, ottenuto il dottorato e l’ abilitazione all’insegnamento , Kant arricchisce il suo bagaglio filosofico studiando i  metafisici tedeschi  e  Rousseau . Nel 1770 ottiene la  cattedra universitaria  di logica e metafisica a Königsberg, grazie a “ La forma e i principi del mondo sensibile e intelligibile” . La vita di Kant diviene quella dello  studioso , che si dedica esclusivamente all’elaborazione del proprio sistema di pensiero. Nel 1788 Kant pubblica la  seconda opera magg

HOBBES

 H O B B E S  Thomas Hobbes nasce nel 1588 a Malmesbury, in Inghilterra, nella famiglia di un pastore anglicano. Studiò ad Oxford e fu testimone della guerra civile tra il partito della Corona e quello antiassolutista del Parlamento e le sue posizioni furono favorevoli alla monarchia. I disordini del periodo incisero sul pensiero politico di Hobbes: solo un’alta concentrazione di potere impedisce rivolte e disordini. Fu precettore presso i Cavendish, per questo visitò più volte Italia e Francia, migliorando la sua preparazione filosofica e scientifica, e incontrando personalità come Cartesio e Galileo. La cultura di Hobbes fu quindi un'unione tra formazione classica, cultura scientifica e analisi delle filosofie contemporanee. Il progetto di Hobbes è una filosofia che si costituisca come scienza, modellata su matematica e fisica: ciò fu alla base dell’opera in tre parti Elementa philosophiae (" De corpore , De homine , De cive "). Morì nel  castello dei Cavendish a  Devon

HUME

H U M E David Hume è stato il più grande filosofo del Settecento inglese, noto soprattutto per il suo empirismo radicale e per la sua critica al principio di causalità . Nato nel 1711 a Edimburgo, dove morì nel 1776, Hume rivelò sin da giovane una spiccata inclinazione per gli studi filosofici. A 18 anni intuì che la fisica di Newton avrebbe aperto una nuova era nella storia del pensiero: il metodo sperimentale, applicato allo studio della natura, sarebbe stato esteso allo studio dell'uomo.  Hume approda ad una forma di empirismo radicale o fenomenismo ("esistono solo le nostre idee; non esiste una sostanza e cioè non esiste nulla di reale fuori delle nostre percezioni") e di scetticismo rispetto all’esistenza di una realtà esterna.    Hume affronta il problema della conoscenza e, come John Locke, non ammette l’esistenza di idee innate. Sostiene invece che tutto scaturisca dalle percezioni, ovvero tutto ciò che può essere presente nella nostra mente. Egli suddivide le p