B A C O N
Bacon partecipò vivamente alla critica, tipica dell’Inghilterra elisabettiana, della cultura
tradizionale di impianto aristotelico-scolastico: a un sapere astratto e sterile veniva contrapposto l’ideale di una scienza che fosse utile all’uomo. Tra i temi torna il richiamo alla finalità pratica e operativa del sapere, affinché le ricerche di filosofia naturale siano volte non a una passiva contemplazione, ma a un diretto e utile dominio sulla natura. L’uomo, secondo Bacon, può tanto quanto sa. Su questa base prende posizione contro la tradizione e il suo caposcuola, Aristotele, contrapponendo l’esigenza di una conoscenza certa della realtà naturale e il grandioso progetto di una riforma delle scienze, da esporre in un’opera monumentale, una nuova enciclopedia di tutto il sapere ("Instauratio magna") che avrebbe dovuto articolarsi, secondo il suo piano, in sei parti. Questo ambizioso disegno fu attuato solo in parte.
tradizionale di impianto aristotelico-scolastico: a un sapere astratto e sterile veniva contrapposto l’ideale di una scienza che fosse utile all’uomo. Tra i temi torna il richiamo alla finalità pratica e operativa del sapere, affinché le ricerche di filosofia naturale siano volte non a una passiva contemplazione, ma a un diretto e utile dominio sulla natura. L’uomo, secondo Bacon, può tanto quanto sa. Su questa base prende posizione contro la tradizione e il suo caposcuola, Aristotele, contrapponendo l’esigenza di una conoscenza certa della realtà naturale e il grandioso progetto di una riforma delle scienze, da esporre in un’opera monumentale, una nuova enciclopedia di tutto il sapere ("Instauratio magna") che avrebbe dovuto articolarsi, secondo il suo piano, in sei parti. Questo ambizioso disegno fu attuato solo in parte.
Strettamente connesso a questo concetto di scienza è il problema del metodo: Bacon vede
l'esperienza come fondamento del nuovo sapere. Tale metodo è quello induttivo, che viene
distinto da una conoscenza puramente descrittiva della natura. La scienza deve tener conto
degli errori, che nascono dal fatto che l’uomo pretende di porsi come misura di tutte le cose.
Punto di partenza è l’osservazione della natura, che deve essere accurata; si procede quindi
alla raccolti dei dati, si formula un’ipotesi interpretativa, per giungere alle conclusioni.
Nella piena consapevolezza di vivere in un’epoca di svolta e di riforma del sapere, Bacon non
solo attacca la cultura antica (la filosofia di Aristotele è sofistica e quella di Platone è mista
a teologia e poesia), ma soprattutto si richiama alle arti meccaniche: i grandi cambiamenti in
questo campo dimostrano che il sapere è suscettibile di crescita. Per Bacon il progresso del
sapere ha come immediata conseguenza l’aumento del potere dell’uomo sulla natura al fine
di realizzare migliori condizioni di vita. Egli ha quindi una visione ottimistica della crescita
delle conoscenze positive e dell’avvento di un nuovo mondo, caratterizzato dallo studio
della natura e dalla collaborazione tra gli scienziati. Questi temi trovano una loro
esposizione programmatica nella New Atlantis (1621).
l'esperienza come fondamento del nuovo sapere. Tale metodo è quello induttivo, che viene
distinto da una conoscenza puramente descrittiva della natura. La scienza deve tener conto
degli errori, che nascono dal fatto che l’uomo pretende di porsi come misura di tutte le cose.
Punto di partenza è l’osservazione della natura, che deve essere accurata; si procede quindi
alla raccolti dei dati, si formula un’ipotesi interpretativa, per giungere alle conclusioni.
Nella piena consapevolezza di vivere in un’epoca di svolta e di riforma del sapere, Bacon non
solo attacca la cultura antica (la filosofia di Aristotele è sofistica e quella di Platone è mista
a teologia e poesia), ma soprattutto si richiama alle arti meccaniche: i grandi cambiamenti in
questo campo dimostrano che il sapere è suscettibile di crescita. Per Bacon il progresso del
sapere ha come immediata conseguenza l’aumento del potere dell’uomo sulla natura al fine
di realizzare migliori condizioni di vita. Egli ha quindi una visione ottimistica della crescita
delle conoscenze positive e dell’avvento di un nuovo mondo, caratterizzato dallo studio
della natura e dalla collaborazione tra gli scienziati. Questi temi trovano una loro
esposizione programmatica nella New Atlantis (1621).
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