Il fisico e astronomo Galileo Galilei nasce a Pisa, il 15 febbraio 1564, da Vincenzo Galilei (musicista) e Giulia Ammannati. Dopo gli studi presso il convento di Vallombrosa, si iscrive a medicina per seguire il volere del padre, ma lascia l'università prima di laurearsi. Nel 1586 progetta la bilancia idrostatica (in grado di pesare oggetti immersi nell'acqua) e tre anni più tardi, a 25 anni, ottiene una cattedra di matematica all’Università di Pisa.
Galilei è ritenuto il fondatore del metodo scientifico moderno. Si dedica a studi di fisica, in particolare alla caduta dei corpi. Secondo gli studiosi dell'epoca, la velocità con cui un oggetto cade al suolo dipende dal suo peso, ma Galileo smentisce tutto ciò attraverso i suoi esperimenti. Il suo metodo costituisce una novità: mai prima d’ora uno scienziato aveva effettuato verifiche e misurazioni dei dati. Gli scienziati si limitavano infatti a osservare i fenomeni naturali e formulare ipotesi per spiegarli.
Nel 1592 Galileo è all'Università di Padova, dove insegna geometria e astronomia. In quegli anni al centro del dibattito astronomico c’è la teoria eliocentrica. Nel 1543, il polacco Nicolò Copernico ha avanzato l’ipotesi che la Terra giri intorno al Sole insieme agli altri pianeti, e che non sia perciò al centro dell'universo come sostengono la Chiesa e il sapere tradizionale. Interessato alla questione, nel 1609 Galileo ricorre a uno strumento inventato qualche anno prima in Olanda: il cannocchiale. Aggiunge lenti per aumentarne la potenza e lo punta verso il cielo. Il fisico italiano scopre quattro satelliti intorno a Giove, studia la superficie lunare, individua le fasi di Venere e soprattutto riesce a confermare la teoria eliocentrica attraverso calcoli dei movimenti dei pianeti. Le scoperte di Galileo fanno scalpore, molti non le considerano valide poiché ritengono che il cannocchiale alteri la realtà, ma nell'ambiente scientifico c’è grande entusiasmo: per far cessare il dibattito, la Chiesa condanna la teoria eliocentrica come eretica. Galileo però non si ferma e nel 1632 pubblica il "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo", in cui porta nuovi argomenti a supporto della teoria eliocentrica. La reazione della Chiesa è immediata: Galileo viene processato, costretto a rinnegare le sue teorie e viene condannato al carcere a vita. In seguito gli verrà concesso di scontare la pena nella sua casa di Arcetri, dove muore l'8 gennaio del 1642, a 78 anni.
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